“ HO FOTOGRAFATO PER CAPIRE”
Lisetta Carmi – Suonare forte
Firenze, Villa Bardini
3 maggio-8 ottobre 2023
Anna Toscano
Con amore e con amicizia
Electa, 2023
Lisetta Carmi ha avuto più vite successive e complementari, tutte allacciate dal desiderio di conoscere il proprio e l’altrui rapporto con il mondo. Semplicemente. Una vita come pianista, una vita da fotografa, una vita spirituale, una vita in viaggio, una vita conclusiva di pace assoluta. La sua, una ricerca politicamente personale svolta di lato a tendenze e scuole artistiche decennali. Ecco che attraverso il notevole allestimento della mostra in corso a Villa Bandini, unitamente al libro di Anna Toscano, se ne dà testimonianza a raggio completo. Lisetta Carmi fotografa, fra gli anni ’60 e ‘70 senza aiutanti in campo o compromessi di sorta, con una Leica 35mm ha scandagliato il reale partendo dal quotidiano puro, tanto minimale quanto frastornante di racconti e messaggi. Le sue inquadrature sono così doverosamente l’interfaccia per ascoltare voci che non riescono a farsi sentire. Autentica fotografia civile di narrazioni democratiche. Sono le donne nei campi profughi mediorientali, sono i travestiti di via del Campo, sono gli operai dell’Italsider e i portuali genovesi, sono gli abitanti delle campagne nelle grandi isole, sono la tenacia e lo stupore in povertà del Sud America, sono le tombe ottocentesche di Stagliano e le immagini dalla sala parto, sono persone e angolature nella metro parigina. Sempre per volontà di capire, sempre senza prevedere la composizione ma solo seguendo cuore e sguardo del momento. Non sembra esistere per lei né un prima né un dopo, dal momento che il fotogramma vale per l’intera storia : “amo quello che fanno gli esseri umani”. Ciò che importa sono i volti e i corpi all’interno dei luoghi che abitano, oltre al sesso e ai mestieri sono in definitiva persone apolidi, appartenenti in primis all’umanità tout court. La poesia di Lisetta è sviluppata in una fotografia non premeditata e ben poco contano qui la simmetria mancante o uno sfuocato non voluto. Ma una certa semplice immediatezza non inganni. I lavori della Carmi non sono affatto facili e trasmettono tutta la complessità delle esistenze. I primi piani rubati sulla soglia a un anziano e malato Ezra Pound riportano il silenzio del poeta più di mille parole, la sua grandezza più di molti dizionari di comodo. Semplicemente scrittura per immagini nel vero significato del termine, con il suo “ sguardo sincero”. Quanto infine Lisetta Carmi ha allacciato il suo linguaggio visivo a quello musicale, ancora una volta nel segno delle relazioni umane. Si tratterà di intersezioni fra percorsi artistici con Dallapiccola, Luigi Nono, Giuliano Scabia e che hanno dato vita a lavori estremamente interessanti. “Allora ho inventato una tecnica che mi consentisse di dare un significato grafico ad ogni pezzo del Quaderno musicale di Annalibera. Ho preso un negativo, l’ho esposto alla luce e l’ho sviluppato : è diventato nero. Poi l’ho graffiato e – mettendolo nell’obbiettivo dell’ingranditore – ho scelto i ‘segni’ che corrispondevano nella mia coscienza allo spirito dei vari pezzi. Ho stampato le undici immagini, ho scelto due fotografie (Dallapiccola e me stessa), ho scritto un testo, ho rilegato un fascicolo creando una specie di libro orizzontale. Questo è tutto.”
Per lungo tempo rimasta soltanto parallela ai circuiti ordinari, Lisetta ha ricevuto in questi ultimi decenni l’attenzione che le spetta. Il piccolo ma intenso libro di Anna Toscano offre utili chiavi di lettura e comprensione delle esperienze di questa donna, mentre percorreva la sua strada senza moralismo alcuno bensì dotata di un meraviglioso senso etico. “il mio modo di essere al mondo”, dice la sua voce allegra e determinata nella video intervista a pochi anni dalla scomparsa.
Elisabetta Beneforti