VERA LUTTER
SPECTACULAR. UN’ESPLORAZIONE DELLA LUCE
Fondazione MAST
Bologna
Fino al 6 gennaio 2024
Il respiro dello sguardo è la prima e immediata impressione tangibile davanti alle fotografie di Vera Lutter. Viaggiamo senza soluzione di continuità fra aeroporti e cantieri, attraverso il nuovo e il vecchio continente: la Battersea Power Station a Londra, la fabbrica della Pepsicola a Long Island, il capannone dello Zeppelin, il radiotelescopio a Effelsberg in Germania. Questi e altri temi ricorrenti si trovano dentro e fuori dal tempo, riprodotti in stupefacenti foto di grandi dimensioni che non sono il risultato di ingrandimenti bensì il prodotto di un’estetica ben definita. Guardare questi lavori (tutti provenienti da collezioni private) è visitare delle opere nate con la tecnica antica dell’arte fotografica, un ritorno affascinante alle sue origini, come fosse un’archeologia modernizzata. Di assolutamente contemporaneo sono i soggetti interessati, quelle grandi infrastrutture riguardanti viaggi e trasporti tanto affini al processo di lavoro della Lutter. In entrambi i casi è implicita una serie importante di attraversamenti. Di antico è il processo scelto con l’ausilio di grandi camere oscure -il luogo deputato per l’attraversamento e la creazione!- ottenute dal recupero di container marittimi, in seguito modificati per il nuovo utilizzo artistico. Attraverso il foro stenopeico in una delle pareti la luce percorre la camera oscura e colpisce la carta sensibile. Un’affollata corsa di fotoni produce l’immagine e le idee si trasformano in fenomeni, in parallelo con il dispositivo fotografico che si è fatto architettura, spazio abitabile. I tempi di posa si prolungano inevitabilmente da qualche giorno a settimane intere, determinando spesso contorni spettrali e tracce eteree nei soggetti. Nell’imponenza dell’infrastruttura non si perdono tuttavia i minimi particolari in essa contenuti, è proprio in questi continui rimandi che lo sguardo si smarrisce e si ritrova come in un gioco con l’opera. C’è ancora un ulteriore motivo di fascinazione in queste fotografie spettacolari: ci troviamo di fronte a immagini in negativo, protagonista assoluto con il suo trasporre le luci in ombre e viceversa. Vera Lutter ci consegna il mondo come in un sogno lattiginoso, all’interno del quale viene scartato ciò che si muove velocemente, dunque una fotografia che per sua natura risulta l’opposto dell’istante decisivo. Aggiungiamo anche non riproducibile, in quanto i lavori della Lutter sono pezzi unici che non possono essere ristampati. Spettacolari e poetici.
Elisabetta Beneforti