Inediti
distacco
un Ercole
mi stringe con
una cintura,
mi solleva
e soffoco.
è il distacco
dalla Terra Madre:
io un Anteo,
io una valigia.
tra due paesi
emigrato, e
lì perduto.
è un tiro alla
fune con mani
in scivoloso
disaccordo,
mani intrise di
siero della verità.
soldati
calici di
cristallo a
un palmo
di stanza
al banchetto.
di respiri
d’angoscia
s’appannano,
s’appannano,
e attendono
l’ordine da
chi li ha
in pugno.
contro bocche
da fuoco
mezzi vuoti
si riversano.
s’incrinano.
s’infrangono.
contatti umani
dimentichi del valore di
antichi sacrifici gli individui
camminano ignorandosi.
si ritagliano un futuro
assottigliando contatti,
sono isole in fuga da un
impero di condivisione.
in principio era un abbraccio,
poi due mani, poi due dita:
istmo tra diadochi alla deriva.
su suolo sconsacrato
su suolo
sconsacrato
dipinge un
madonnaro.
sgargiante
il talento,
sgargianti
i colori,
ma istante
dopo istante
sbiadiscono
impotenti al margine
della strada.
su suolo
sconsacrato
dipinge un
madonnaro,
e qualche
spicciolo
può far della
sua ciotola
la sua cupola.
se me lo concederai
apro una parentesi tonda
per tentare di specificarmi
a te, sottovoce, nella carta.
ma tu non mi leggi, e restano
solo frasi di circostanza
espresse in tempi equivoci.
e la parentesi mai chiusa
vede la verità scomparire,
parola dopo parola, e cade
in ginocchio senza più lettere
a sostenerla. diventa un dosso
d’intenti, forse una paralisi,
forse un reprimermi, ma mai
un valico che potrò superare
senza perderti per sempre.
[...]
ho solo queste per giurare
di avere scritto meraviglie su
di te, e di volertele comunque
dedicare se me lo concederai.
dark rooms
barattiamo l’estremo
nelle stanze più buie.
scendiamo gradini
per creare discontinuità.
Luca Gilioli nasce a Modena. Consegue la laurea in Scienze della Cultura presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Modena e Reggio Emilia; in merito alla tesi di laurea ottiene 6 riconoscimenti in concorsi letterari nazionali, tra cui il ‘Premio 150 anni Unità d’Italia’ alla XXXIII edizione del concorso Città della Spezia e il ‘Premio speciale Frontiera’ alla IX edizione del concorso Lago Gerundo. Dall’età di sedici anni scrive poesie, con le quali riceve numerosissimi riconoscimenti in concorsi letterari nazionali. I suoi testi sono presenti oggi su quotidiani, antologie e riviste di settore: tra queste ultime «Inchiostro», «Osservatorio Letterario - Ferrara e l’Altrove», «Ellin Selae», «La Masnada», «Prospektiva», «Quaderni padovani di poesia e tecnica», «Gagarin - Orbite culturali», «Vernice» e molte altre, mentre le sue raccolte poetiche s’intitolano Orionidi (Bernini Editore, Modena, 2011) e Dodici (Edizioni Il Fiorino, Modena, 2012). In seguito al terremoto che ha colpito il territorio della ‘Bassa modenese’ nel 2012, Luca Gilioli ha curato assieme alla scrittrice Roberta De Tomi l’antologia poetica solidale La luce oltre le crepe (Bernini Editore, Modena, 2012).
da Il conto delle ombre
inediti
La festa sul fiume secco
La festa delle cicale
scorre sul fiume secco.
Accompagna bambini
ignari che scendono
verso il mare
accaldato.
E i tuoi seni? Assoluti,
come tralci di vite,
si distendono
verso il tuo corpo
infuocato.
Danziamo,
io e te soli,
sulle orme
dell'acqua.
Leidseplein
Polvere
di giovinezza,
come granelli
di luce. Sale,
danzando,
dai canali
della città
galleggiante.
Sangue di ferro
Imperante,
su fasci di luce
che picchiano
l’atmosfera.
M’impongo
con sangue
gelato
che ha perso
l’odore di ferro.
Fellinian light
C'è una porta con la luce
sul retro in ogni sospiro.
La nebbia, in scaglie
di oblio, la ricopre
come edera autunnale.
Il regalo affaccendato
La felicità può legarsi,
incurante del suo peso,
ad un fioco filo di nastro
adesivo.
Può, non sazia, mostrarsi
con soddisfazione
in una piccola scatola
di carta.
La felicità è una miniatura
di ruspa a spasso sulla metro.
Il passo di sabbia
Intraducibili,
come ballerini
sulla sabbia
marina.
Inspiegabili,
come granelli
nelle scarpe
serali.
Pierpaolo Lazzaro a Catanzaro ma la sua città è stata da sempre Soverato.
Ha conseguito una seconda laurea, dopo quella in Lettere del 2004, in Tecniche
neurofisiologiche.
Docente di lettere, vive e lavora a Gallarate dal 2013. Ha pubblicato poesie e collaborato con testate
giornalistiche. Nell’ottobre 2018, L’Erudita di Giulio Perrone Editore, pubblica la sua raccolta di
racconti dal titolo “Il monocolo di Tamerlano”.
Appassionato di mare e di tatuaggi, ma anche di musica rock e di atmosfere british ha vissuto per
qualche tempo a Londra, dove ha lavorato e approfondito lo studio della lingua inglese.
Caspar David Friedrich, Il mare al chiaro di luna, 1823.
GUARISCIMI DALLA VITA
Al fresco albore di maggio
La rugiada dei fiori
Sarà il nostro ruscello,
E linfa che scorre
Saranno le more,
Colte acerbe dai roveti spinosi.
Dove piantammo utopie
E smanie giovanili,
Troveremo la malva
E i fiori dell'anice,
E là, dove le prime rondini
Ci apparvero, berremo del vino
Da conche di giada.Oh, se solo capissi
Che non siamo il mondo,
Siamo verdi e viola,
E se l'ipomea muore
D'inverno, noi
Possiamo rinascere per sempre
Nell'eterna primavera.Non ascoltarli,
Non nasconderti;
Guariscimi dalla vita
O morirò per la poesia.
BRUGHIERA
Lo sa
La Luna,
Con i suoi monti
E con i suoi pendii;
Lo sa
Il Vento dell'Ovest,
Nell'eterno suo vagare;
Lo sa
Il Sagittario e
Lo sa il gallo,
Che freme nel buio
Ma imita l'usignolo
Quando scorge l'aurora.Loro lo sanno,
Di noi uomini,
Che siamo cenere
Dal carbone;
Siamo sabbia
In una clessidra;
Polvere in volo,
Che si posa per sempre
Quando finisce
Il suo tempo;
Siamo il brivido eterno
Di un istante,
Finché dura.
AMORE INCONFESSATO
Dalle tue labbra lontane
Ho udito un lamento, un sussurro,
Come brina e diaspro
Che poggiano sul narciso.
Non ti ho risposto,
Ma ti ha risposto la notte
Intarsiata di stelle.Ogni segreto,
Ogni bugia che nascondo,
É uno squarcio in più
Nei recessi dell'anima,
Un'incisione silenziosa
Nel cuore.
CREPUSCOLO D'AUTUNNO
Dall'irta palude sussurra il ginepro,
Coperto dal chiasso dei macabri fiori,
Cantano i boschi
Dall'ambra nel manto,
Stridono i falchi
Voluttuosi nei cieli.Perdono foglie i rami nodosi,
Divengono spogli i faggi più grevi,
Nel cielo di sangue
Le nuvole muoiono,Ecco il crepuscolo,
La quiete più nera.
IL TESTIMONE
Chi può udire gli ultimi drappi di
Vita, che affiorano nel buio spigoloso,
Soffocati tra i denti glaciali della Morte;
E le urla dei neonati
Abbandonati sul ciglio della
Periferia, e i lamenti
Che scivolano di nascosto, come
Un sussurro nell'animo silenzioso,
Tra le vecchie inferriate
Di uomini denutriti?Solo chi veglia nella notte furtiva,
E, sotto una luna di sangue,
Passeggia con le stelle.
Riposa, vampiro, alle minacce dell'alba,
Come rugiada
Che dorme sull'Elleboro
Nei pascoli montuosi.
INNO ALLA NOTTE
Sputa la notte sui vivi,
Dei morti ricolma lo spirito,
Spezza le catene del sonno
Per gli eterni dormienti.
Dall'alta croce
Schioda i contaminati col sangue;Melanconico, le mani
Intreccio sul cuore, passo
D'ambrosia funebre.Umile e fiera giunge la notte,
Dentro mi desta una notte più scura;
Odo il fraterno urlo dolciastro,
Come ordite lanterne e vuote faretre,
Come il sospiro di un pesce
O un cannibale insazio;Melanconico, le mani
Intreccio sul cuore, passo
D'ambrosia funebre.
* Hero Haze non è il nome reale dell'autore in quanto minorenne.