SELENE PASCASI
Selene Pascasi, Un tempo minimo, Eretica edizioni, 2024
ACCADRÀ L’AMORE
Pelle orfana d’alba
prego ancora le stelle
mentre il battito tace.
Deformo le ombre.
Dalle ciglia inquiete
cola vernice incolore
librando petali viola.
Mortifico l’istinto.
L’orrore cieco
urla al sangue
ma accadrà l’amore
a schiudere ali dai lividi.
Ti serbo fra le dita.
ALCHIMIE
Orme soffici di ricordi
avvolgono il panno caldo
dell’umore consunto.
Alchimie dissolte cadono.
Nebbie stinte dai fumi
giurano ardue la fortuna
di veglie esortate.
Scelgo la notte.
Precipito.
ANDARE
Andare non è perdersi
è solo chiudere gli occhi
nascondersi nel tempo
chiedere voce alla luna
restare muti fra i battiti.
Il ponte non divide.
Ti trovo ancora, giuro
e ancora ti respiro
come quando eravamo
ombra e luce silenti
dietro la curva del noi.
Paziente mi attendi.
ANGELI
Costruire l’eterno
è gesto antico di millenni
sapiente frangia di fede
incisa tra rughe empiree.
Ecco.
Attendo il tuo nome
iniettarsi ancora nel mio
svelare misteri agli angeli.
L’immenso parla all’amore.
BUSSOLA
L’infinito ha smarrito
la bussola del tormento.
Ma se mi sfiori appena
si rinnova il pegno della terra.
Piangeranno stupore
anche le primavere.
Sai, l’amore è fatto di attimi
che vivono migliaia d’anni
solo per svanirti addosso.
Profughi del risveglio
giochiamo a carte la vita
CATTEDRALE
Scorgo un bagliore usato
nelle mie estati velate.
Cade come musica
sui lampi della cattedrale.
Un pensiero tentato
suggerisce il senso
mentre l’aria mi reclama.
Ceralacca iridata
sugella patti divini
restituisce spettri
intrisi d’incenso.
L’affanno delle salme
scrive finali inattesi.
Il brivido riposa.
DAL NULLA A DIO
Dal nulla a Dio.
Dal soffio al nitore.
Tutto è palpito.
- ingoio la fine
La trasparenza di pelle
cede il passo al corpo
mentre il ritmo dei seni
trama inediti percorsi
sul viale delle orchidee.
Dalla brezza a Te.
Dall’ansimo al riposo.
Tutto è grazia.
- onoro la genesi
Concedimi il pegno.
GARZE
Adesso
che l’urgenza del sogno
dorme cullata dal gelo
soffiando via illusioni
fino alla deriva del dolore
adesso
che la sorte già mi cura
con garze di eufonia
adesso
posso attendere le spine
piovermi dentro.
Di nuovo i tuoi occhi.
QUADRI MUTEVOLI
Si traspone il respiro
dal petto al collo
si sofferma appena
nell’incavo riflesso
che ospita la bocca.
Sul mio volto riposa
la luce dei secoli.
Ci siete tutti, ancora.
Usate la mia pelle
per consacrare la vita.
Quadri mutevoli
ci attendiamo le ossa.
VITE
Passiamo vite
ad attendere vite.
E moriamo, poi
dimenticando l’età.
Ripetere la nascita
è debito d’umanità.
Selene Pascasi, avvocato per un ventennio e ora funzionario, è giornalista, firma de Il Sole 24 Ore, critico musicale, pubblica le sillogi Con tre quarti di cuore (Galassia Arte, 2013), Come piuma sulla neve (Ursini, 2018), Senza me (Eretica, 2021), A un ricordo da te (Scrivere Poesia, 2022), Un tempo minimo (Eretica, 2024), gli aforismari In attesa di me (Rapsodia, 2015) e Amare non è un verbo (Scrivere Poesia, 2023), il romanzo Attese verticali (Libero Marzetto, 2021) e Dimmi che esisto (La Gru 2018, riedito Chiocciola 2024). Partecipa ai progetti solidali Negli occhi bambini, Cinque Natali e Mai più (Scrivere Poesia per Save the Children) e Cuori a Kabul (Graphe.it per Emergency). Per le decine di Premi nazionali e internazionali vinti, riceve l’accredito di Wikipoesia per enciclopedicità della sua voce poetica.