ANGELO GACCIONE
Angelo Gaccione, POETI. ventinove cavalieri e una dama, DiFelice Edizioni, 2025
A noi che non abbiamo
altra felicità che di parole…
sia consentito scrivere versi
fino alla fine dei giorni.
Solo poveri versi
che siano lievi al mondo
come il buongiorno al mattino.
E gentili al soprassalto del cuore
che coglie gli amanti al primo istante.
Semplici come una parola buona
a consolare il muto segno del dolore.
Fresco di stampa il terzo volume della collana “La carena”, diretta da Silvia Elena Di Donato per la Di Felice Edizioni. Si tratta di “Poeti. Ventinove cavalieri e una dama”, la nuova raccolta poetica di Angelo Gaccione che rende omaggio a trenta poeti scelti. “Pillole di vita e di saggezza, semi di un modo di percepire la propria esistenza che hanno messo radici e aspettano di rivelarsi e crescere come piante da frutto per le generazioni a venire: questo è il ‘nuovo’ Gaccione, che, come un’Araba Fenice capace di rinascere sempre dalle proprie ceneri, crede nella poesia come occasione per ridare alla vita il suo etimologico carattere di vitalis, di realtà cioè ‘degna di essere vissuta’, costi quel che costi.” Così scrive Guarracino nella nota al libro, seguita da quella di Alessandra Paganardi che fa notare come “il dialogo con la morte – apotropaico, teatrale, ironico o struggente, mai drammatico – è il vero leitmotiv di questa raccolta, interamente ispirata (forse non a caso) a poeti non più viventi”.
Angelo Gaccione è narratore, drammaturgo e poeta. È nato a Cosenza, ma vive a Milano, città a cui ha dedicato cinque libri di successo: Milano, la città e la memoria; La città narrata (tre edizioni); Poeti per Milano; Milano in versi; La mia Milano. Nel 2020 è uscita la raccolta Spore (finalista al Premio Viareggio, Ponte di Legno, Camaiore) con introduzione di Alessandro Zaccuri e una nota di Lella Costa.
Nel 2023 ha curato l’antologia poetica Piazza Fontana. La strage e Pinelli. La poesia non dimentica. Per il suo impegno civile gli è stato conferito il Premio alla Virtù Civica.
Da 22 anni dirige il giornale di cultura “Odissea”.
Con la Di Felice Edizioni ha pubblicato le raccolte di racconti L’incendio di Roccabruna (2019) e Sonata in due movimenti (2022).
ROBERTA RUSSO VIZZINO
Roberta Russo Vizzino, Di carne e parole, Dialoghi Editore, 2025
“Cara Margherita, permettimi, ti prego, di darti del tu. Non riuscirei a cominciare, altrimenti. Sono passati tanti anni prima che avessi il coraggio di parlarne. Dimenticare, certo, sarebbe stato più facile. Fingere che fosse mio dalla nascita. E basta. Bastava non riflettersi mai completamente. Bastava tenere alto lo sguardo e non toccarsi il solco sul petto: il suo nome scritto in quarantuno punti precisi. Se mi avessero dato i suoi occhi, avrei potuto scordarmene otto o nove ore a notte, sognando. Forse, con i suoi occhi, avrei trovato subito una ragione, una spinta esteriore per andare verso la bellezza: sapere di aver ricevuto un dono grande, ma non totale […]”.
Di carne e parole è una raccolta di racconti brevi che si intrufolano nelle parole delle donne e nelle pieghe più private di molteplici vite. Dall’aborto, alla donazione degli organi. Dalla sordità, al sentimento di impermanenza racchiuso in certi viaggi. Dal radicamento in una casa straniera, al non riconoscersi nei canoni di bellezza imposti dalla società dei consumi. Dall’affrontare il confronto con un figlio deviato, al restare senza fissa dimora, fino al sentimento di alienazione dell’incomunicabilità. Le eroine di questi racconti sono donne qualunque che esistono attraverso quello che dicono (o non dicono), quello che viene detto al posto loro, quello che viene supposto. Ma soprattutto: quello che vorrebbero davvero dire, mentre si portano dietro - giorno dopo giorno - il peso dei sensi, come zaini saldati ai corpi. Corpi normali, unici e sensibili, alla ricerca del loro equilibrio per stare al mondo.
Roberta Russo Vizzino è attrice, modella d’arte e scrittrice. Dopo un’esperienza di vita in Lettonia durata due anni, si è trasferita a Roma dove abita tuttora. Frequenta la facoltà di Discipline, arti e scienze dello spettacolo presso l’Università “La Sapienza”.
Nel 2023 ha pubblicato la sua prima raccolta “Io
sono onda di mare”.
Nel 2024, il suo racconto “Le chiavi di casa”viene pubblicato nell’antologia “Lingua Madre Duemilaventiquattro, storie di donne non più straniere in Italia” con la casa
editrice SEB27.
Nel 2025, con la casa editrice Dialoghi, pubblica “Di carne e parole”.
Collabora con la rivista online “Vitamine vaganti”.
ROCIO BOLANOS
Rocio Bolanos, Oltre al colle, Chiare Voci Edizioni, 2025
Mi sono lasciata scolpire
senza colpe né tormenti
da una lingua delicata
da una forza taciturna.
Restituisco col mio canto
la sorte di riscoprirmi viva.
"... se il titolo non può né vuole evitare di rimandare a uno specifico luogo esistente, è intorno a ciò che non è esistito che ruota l’intera parabola di queste pagine. La raccolta nel suo complesso diviene pertanto metafora di un altrove non esperito, potenziale, infinitamente immaginabile e al contempo barriera, schianto dello stesso possibile che si arresta e si esaurisce prima ancora della sua riuscita, generando un coabitare paradossale di sognabilità inesauribile e di ineludibile finitudine, di non negazione della realtà. Oltre al colle si pone dunque a livello identitario come limite in tutta la sua vastità ontologica, ma anche come spartiacque in grado di creare due porzioni nettamente distinte fra un non precisabile al-di-là e un ben determinato al-di-qua, quasi fosse, nel suo stesso rovescio, il canto implicito di ciò che resta, il riappropriarsi attraverso un inno profano della scoria che è rimasta."
(dalla prefazione di Dario Talarico)
Rocio Bolanos è nata in El Salvador e risiede in Italia da molti anni, è insegnante e traduttrice. Fa parte della redazione di Laboratori Poesia della Samuele Editore nella sezione di traduzione e del laboratorio internazionale di poesia Helecho Poetico. Fondatrice di FormArti promuove la poesia ispanofona in Italia e quella italiana all'estero. Prima di Oltre al colle ha pubblicato la raccolta poetica La vida incierta/Vita incerta nel 2022. Ha pubblicato testi anche nel Collettivo Tempi DiVersi, Grito de Mujer México, Carta di Altino, Samuele Editore, tra gli altri.
GIANNI MARCANTONI
Gianni Marcantoni, Sedime, Fara Editore, 2024
Nel tragitto asciutto che avanza,
nel tragitto ispessito che cambia,
in un lasso di tempo circoscritto,
la scritta permanente
viene incisa da un rullo
mentre si prevede
dal quinto,
terzo limbo,
che l'anima, efficace per noi, torni e salga.
"In Sedime siamo accompagnati dall'affetto familiare con i suoi gesti, dalla campagna con i suoi suoni, dalla scansione di una teatralità interna con la sua onesta tensione fra io narrante e interlocutore. Il mittente e il destinatario, coniugati al singolare o al plurale, non cambiano i piani, vivono di un sincero scambio in divenire, necessariamente non concluso.
é questa una poesia 'umanista', che prende corpo all'interno del contingente individuale per approdare a un percorso universale."
( dalla Postfazione)
Gianni Marcantoni (San Benedetto del Tronto,1975), laurea in Giurisprudenza, vive nelle Marche. Compone versi fin da adolescente, ma la prima raccolta viene pubblicata nel 2011, dopo 20 anni di incertezza, per poi presentarsi al pubblico con la quarta silloge Poesie di un giorno nullo (2015) e le successive : Orario di visita (2016), Ammessi al paesaggio (2019), Complicazioni di altra natura (2020), Panorama dei lumi (2021), ricevendo diversi riconoscimenti.
ANDREA GIAMPIETRO
Andrea Giampietro, Risme private, DiFelice Edizioni, 2025
Finisce il tempo e il pianto è ancora morto,
non preme in gola, non esplode in lai
ma teme già l'arrivo dell'allodola,
lo strazio del mattino da scandire.
Quello che fu, che è stato, ciò che era
non è già più né mai sarà lo stesso,
né cerca scampo l'usignolo quando
contro ogni aspettativa si fa sera.
Fresco di stampa il secondo volume della collana “La carena”, diretta da Silvia Elena Di Donato per la Di Felice Edizioni. Si tratta di “Risme private”, la nuova raccolta poetica di Andrea Giampietro con la prefazione di Silvio Ramat che scrive: “Queste Risme private confermano le doti del poeta di Quasi una scorciatoia (2020) e in più ne ampliano la gamma tematica. Vi si ribadisce, salvo rare e sapienti eccezioni, il dominio di un endecasillabo che Giampietro rispetta e modula come il costante e insostituibile signore della trama sonora (…) Un poeta abile nel servirsi delle risorse dell’italiano per far bisticciare sulla medesima pagina l’amore e l’amo; un poeta che, nel corso del libro (per renderlo più mosso e articolato), si diverte a render compatibili argomenti e toni diversissimi fra loro.”
Andrea Giampietro (Popoli 1985) è autore di raccolte poetiche (Il paradiso è in fondo, Roma, 2010; Di notte a luna spenta, Piombino, 2012; Cronache dall’imbuto, Lanciano, 2017; Quasi una scorciatoia. Elegie ed epigrammi, Borgomanero, 2020) e traduzioni (Oscar Wilde, Elizabeth Gaskell, Stéphane Mallarmé). È attivo anche come saggista e critico letterario per riviste come “Nuovi Argomenti”, “Poesia”, “L’immaginazione”, “il 996”, “Xenia”, “Rivista Abruzzese”, “D’Abruzzo”. Ha curato i volumi Un gettone di memoria. 23 voci per Ottaviano Giannangeli (Ortona, 2019) e Omaggio a Cosimo Savastano (Castelli, 2023). Ha raccolto una serie di saggi, articoli e recensioni sugli autori della sua regione in Studi di letteratura abruzzese (Ortona, 2024). Al suo paese nativo ha dedicato lo studio storico Pratola che se ne va. Storie tradizioni e personaggi di Pratola Peligna tra Otto e Novecento (Ortona, 2021).
HENRY ARIEMMA
Henry Ariemma, Gabbiano, Controluna, 2024
Svegliami gabbiano svegliami
perché non dormo più, ti aspetto
come giorno al mio dolore
sottofondo di luce per credere
a non vedermi avvolto chiarore.
La tua ombra fugace parla
di nuvola, nero intermittente
a rubare sole per continua notte...
“Una morte è indicibile. Ma qui Henry, poeta riconosciuto, sempre caparbio e ispirato, ha il difficile, l’impossibile compito di dover- si mettere in volo: e si sente, si trasmuta a gabbiano, come per volare meglio assieme all’anima di Francesca, sua consorte dentro il cielo della vita ed ora molto più alto, nel cielo ribaltato, annientato della morte sprofondata di dolore, eppure ancora pura, radiosa come tutta la luce del loro rapporto – che fu forte e dolce, e tale ancora resta – anima con anima: questo ora solo la poesia (e la fede!) potrà almeno dirlo, gridarlo al vento […]”. Dalla prefazione di Plinio Perilli
HENRY ARIEMMA è nato a Los Angeles nel 1971 e vive a Roma. Suoi componimenti sono apparsi su riviste e litblog specializzati. Ha pubblicato con Gradiva Publications, in traduzione, A Gallon of Kerosene (2021) di Transeuropa Edizioni (Un gallone di kerosene 2019) con Ladolfi Editore le raccolte Aruspice nelle viscere (2016) e Arimane (2017) con Kolibris Edizioni, W.W. ovvero Dama maravigliosa del 2021 con puntoacapo Editrice la sua ultima raccolta Dodici cammini cosmici (2023).
MARIA GRAZIA CHINATO
Maria Grazia Chinato, Loro due, Samuele Editore, 2024
Ti sei calato nella mia sera
nuovo pesce nell’oceano
Guizzano suoni caldi in corpi
lasciati alla deriva
senza bufere a spingere forte
come ad affondare la tua barca
Gusci di chiocciole e resti
mi fanno risacca
“[…] Poesia come finestra aperta su un universo intimo dove il tempo si dissolve e la memoria si intreccia con l’amore in un abbraccio eterno. il libro appare come un canto silenzioso che risuona nelle profondità dell’essere, un viaggio tra le ombre e le luci della vita dove ogni verso è un soffio di eternità. Loro due si presenta non solo come una raccolta di poesie ma un 14 vero e proprio invito a perdersi e a ritrovarsi nel mistero dell’esistenza, a scoprire la bellezza nascosta nei frammenti di tempo e nei riflessi della memoria. non dimenticando però di riflettere sulla natura fugace della bellezza stessa e dell’incanto, e sull’inevitabile realtà del cambiamento e della perdita”. — Dalla prefazione di Alessandro Canzian
Maria Grazia Chinato ha svolto attività come psicologa clinica, epistemologa e docente universitaria. Scrive e si occupa di poesia da metà degli anni ottanta anche attraverso ricerche sulla sua valenza trasformativa nella formazione. L’incontro con gli scritti poetici di giovani con disabilità le ha permesso d’integrare le competenze professionali con la poesia attraverso una ricerca descritta nel volume: Avevo un pregiudizio, viaggio tra formazione e poesia (Bonaccorso ed. 2014). Fa parte di due gruppi veronesi che ha contribuito a fondare: Poesiaincorso e Poesia dal mondo, gruppo multietnico con il quale ha pubblicato tre raccolte nelle diverse lingue e loro traduzioni: Puri suoni (QuiEdit, 2019), Sono radice (Bonaccorso Edizioni 2014) e Le lingue si parlano (Bonaccorso Edizioni 2011), e tenuto letture e convegni pubblici. Come poeta ha pubblicato, inoltre, le raccolte poetiche: Annotazioni di un’assenza (Aletti Edizioni, 2018, postfazione di Chiara Zamboni) e Cicale d’inverno (Edizione Europea, 1989).
ALESSANDRA TOMBINI
Alessandra Tombini, Stanotte ti ho sognato, Raffaelli Editore, 2023
Con voi
assenza senza mancanza uguale niente.
Questo sono stata per tutto il tempo che ho
aspettato:
un vuoto in attesa di essermi sbagliata.
Ma io ti ho amata per due, mamma
per riempire quel vuoto abominevole
per cancellare la tua colpa col perdono
della mia carne bambina
per non vederti piangere.
“Alessandra Tombini con Stanotte ti ho sognato, dà vita a un corpo a corpo archetipico, dunque modernissimo, quello fra il nostro io intatto, innocente, sovrapponibile alla dimensione dell'infanzia, e il tu presente, adulto, costituito da tutte le ferite, lacerazioni, che la vita ci offre come educazione a se stessa e ai sentimenti. Ne nasce un dialogo serrato fra la bambina e la donna, due frammenti della stessa esistenza che cercano attraverso l'incontro nei versi una pace possibile. Perché Il mosaico si ricomporrà e apparirà ciò che avrebbe sempre dovuto essere”. Daniele Mencarelli
Alessandra Tombini è autrice di tre raccolte di poesie e un racconto breve. La prima “Bava di lumaca” edita nel 1999 da Libroitaliano e vincitrice del premio selezione poesia '99 assegnato dalla casa editrice. La seconda “La figlia di Elios” edita da Raffaelli Editore, Rimini 2022, uscita con una nota di Lella De Marchi. La terza “Stanotte ti ho sognato” edita da Raffaelli Editore, Rimini 2023, uscita con una nota di Daniele Mencarelli, vincitrice del secondo premio al premio nazionale di poesia e narrativa “Alda Merini” IX edizione e finalista del premio Ovidio. Il racconto breve inedito “Click” è risultato primo classificato al premio letterario nazionale “Il meleto di Guido Gozzano” nel 2024, XIV edizione.
DORIS BELLOMUSTO
TIZIANA TOSI
Arianna
testi di Doris Bellomusto , illustrazioni di Tiziana Tosi
Le pecore nere editore
2024
Le pagine di Doris Bellomusto e Tiziana Tosi rivivono e attualizzano una figura mitologica
che attraversa il tempo e gli spazi geografici, generando nel lettore una catarsi: il lamento
di Arianna abbandonata, il suo urlo disperato, trasmutano il presagio di morte in eco di
speranze d’amore e vita.
(Dalla prefazione di Imma Guarasci, regista teatrale)
Un filo rosso. Una caverna. Un ventre comune che crea connessioni indelebili e viscerali,
quelle di Arianna e il Minotauro. Un’appartenenza che trova voce solo attraverso il
perdersi e il ritrovarsi. Al di là della dualità. Disidentificarsi nel volto dell’altro, quello di
Teseo, per rinascere a sé in nuova forma. Completa. L’Amore.
(Dalla postfazione di Silvia Turci, psicologa)
Non mi perdonerò.
Non perdonerò la mia pelle
ubbidiente ai desideri.
Non perdonerò la mia mente
ubbidiente all’astuzia.
L’amore è un inganno degli dèi,
un guasto al cuore.
L’amore fa sudare,
fa male, fa bene.
fa ingrassare, fa dimagrire,
è indigestione, è congestione.
L’amore è indifferente.
Fa i suoi interessi.
Non sa curare il male,
non sa medicare le ferite,
non si preoccupa della morte,
si crede immortale
è solo immorale l’amore.
O forse è al di là del male,
al di là del bene.
Non ha morale.
Somiglia al mare,
va e viene,
dà e trattiene.
Conosce il sole e la tempesta,
la festa, il vento forte,
la morte.
Il Minotauro era il frutto della mostruosa unione, corpo umano e testa taurina,
bisognava nasconderlo al mondo, fu nascosto nel labirinto.
Siamo nati dallo stesso sciagurato ventre io e il Minotauro, ma io questa comune
appartenenza l’ho dimenticata, ho lasciato che l’oblio la logorasse, la divorasse,
come fa la ruggine col ferro.
Siamo nati dallo stesso avido ventre io e il Minotauro, ma io ho lasciato che Teseo
lo uccidesse.
Voglio dare voce a chi voce non ha.
Le mie ombre hanno tanti nomi e io ci salterò sopra, le accompagnerò ovunque
vorranno andare, mi farò seguire, inseguire, mi lascerò ingoiare dal sole di
mezzogiorno.
Sarò un trampoliere matto all’ora del tramonto, avrò gambe lunghe per compiere
passi falsi. Nutrirò desideri folli, colorati di rosso e spumeggianti, come l’onda
del mare a cui non so darmi.
DORIS BELLOMUSTO
Si è laureata in lettere classiche presso l’Università della Calabria, insegna
materie letterarie presso il “Liceo G. Pascoli” di Barga (LU), dove vive dal
2011. Non ha mai dimenticato né i suoi studi classici né le sue radici
meridionali. Dalle sue inestinguibili nostalgie sono nate le raccolte di
poesie Come le rondini al cielo (edizioni Tracce, Marzo 2020); Fra
l’Olimpo e il Sud (Poetica edizioni, Luglio 2021); Nuda (Ladolfi editore,
Giugno 2022). Per la casa editrice Le Pecore Nere ha scritto Ti abbraccio,
Teheran e A corpo libero. Direttrice della collana “Foglie” per la stessa casa
editrice è arrivata seconda al Premio Nabokov e al Premio Le Ragunanze.
TIZIANA TOSI
Tiziana Tosi, insegnante di italiano e arte nella fascia d'età 6-10 anni.
Laureata in Scienze dell’Educazione. Un'unica grande passione:
l'illustrazione e l'ideazione di storie per bambini e adulti. Ha illustrato per la
casa editrice Indomiti pensieri differenti il testo Orso Palloncino. Pubblicato
dalla casa editrice La strada per Babilonia Nalin e le cinque saggezze di cui
è coautrice e illustratrice. Con Voglino editrice è uscito il testo per le scuole
Alfi e Betta, gemelli ribelli a spasso per l’alfabeto. Nel 2023 Il pescatore di
nuvole in italiano e inglese con La strada per Babilonia e La mamma è mia
per la casa editrice La fabbrica dei segni. Nel 2024 ha scritto Ti abbraccio,
Teheran per Le Pecore Nere.
LE PECORE NERE EDITORIAL
Le Pecore Nere è una realtà editoriale transnazionale fondata nella città di Rosario (Argentina) e approdata da gennaio 2019 in Calabria, a Cosenza, guidata da due giovani donne, l’italiana Maria Pina Iannuzzi e l’argentina Regina Cellino. La casa editrice si propone come spazio letterario aperto a voci differenti, in particolare, alle trame letterarie moderne e contemporanee che consentono di costruire e rinnovare ponti tra l'Italia e l'Argentina. Pubblichiamo autori la cui scrittura abbia un'impronta “Glocal” (globale e locale),
ovvero opere che nascono in un territorio definito ma che, al tempo stesso, siano capaci di farci interrogare su questioni universali.
SELVA NERA
Selva Nera, Avversi - Cartoline dall'inferno, Le Lettere Scarlatte edizioni, 2024
"La vita non è armoniosa, come la poesia non può essere mera prosa letteraria. Il poeta è un paradosso, per questo negare questo ruolo, come tutti i ruoli che ci affibbiano, fa bene al cuore.
È una tensione che ispira questi avversi. Nella torre d’avorio delle passioni vedo schiudersi il pensiero. La dissonanza fa il suo giro ostinato al contrario nella profondità e di colpo demolisce la superficie delle cose. La mansuetudine trova scheletri, l’ammutinamento, invece, spinge, indelebile, sul furore.
Versi, ritmi e sogni cantano l’azione. Si tratta di rendere l’animo mostruoso per distruggere gli orrori del mondo. Forme d’amore, di odio e di deliri per far a pezzi la tortura della fede e del veleno dell’autorità. L’ira poetica non può che essere criminale in un mondo dove la libertà è il crimine schiacciato dalle fauci dell’ordinario manganello e della ginnastica dell’obbedienza.
Il balzo è nell’innominabile e nell’inaudito, per scommettere sull’ignoto, dove le lacrime sono lava per bruciare ogni ordine. Per trovare una lingua di fuoco bisogna smetterla con quei fossili degli accademici. Annusare gli odori, vivere i profumi, danzare nei suoni e pensarsi tutt’altro, ergo radicalmente il contrario di un mondo tecnologico servito al banchetto della noia.
Quando sento la mente nauseata è il cuore che si ammala.
Questi avversi fuggono dalla realtà per tentare di darsi al
sogno di distruggere ciò che devasta ogni anelito di gioia.
Dove sono i meravigliosi cigni neri?"
ALL’EPOCA
Dormienti all’epoca,
disegnatori di cornici
nel quadro non vi è nulla.
Nel profondo dell’origine,
le radici del cuore.
Esauriti,
il brusio democratico
e il silenzio insurrezionale:
leggerezza.
Luce che aggroviglia ciò che è nascosto,
ritagli di vocaboli si fanno piccoli
nei ciuffi della sterpaglia.
Il sentiero,
finalmente amabilmente aspro,
conduce all’infanzia delle ombre.
PALPEBRA
Chiudo gli occhi e apro libri,
vedo giardini
che stanno sulle desolate lande
fiuto innamoramenti
che fanno andare alla deriva,
epoche danzanti di strani animali,
mondi sospesi.
L’emergere del meraviglioso
dal capriccio di una palpebra,
dall’inaudito del pensiero,
dalla bellezza seduta accanto,
dall’odio infinito
come dall’amare senza riserve.
INCONTROLLABILE
Bramoso di serbare una zona franca,
campo libero all’inaccessibile,
all’irreparabile e dei suoi soli
lascio scorrere nelle vene
la bizzarra fantasia dell’incerto.
Non attardarti ad aspettarmi
nel burrone dei risultati,
ostile ad ogni calcolo
boicotto ogni indole al lavoro.
Che si abbatta una tempesta malefica,
che frantumi la triste esistenza,
sacrilegi incendiano ogni credenza
rovesci da tumultuosa poetica.