Il Premio Giacomo Massoli dell’ACI di Prato sulla Sicurezza stradale. Cosa ascoltano e scrivono gli adolescenti.
Questo articolo è un estratto di un secondo articolo sulla scrittura creativa dei ragazzi di Prato e provincia in merito ai corsi tenuti dall’ACI per la sicurezza stradale. Il periodo preso in esame è ottobre 2023 - febbraio 2024. I giovani esaminati sono quelli di circa 15-19 anni. I corsi ACI sono stati portati nelle classi nelle più diverse modalità. Una panoramica sugli aspetti metodologici e precise specifiche di dettaglio possono essere chiesti alla Direzione dell’Automobile Club di Prato, cui rimandiamo.
La musica e i testi ascoltati.
“Ma voi che musica ascoltavate ai vostri tempi?
Qui il discorso si complica subito perché i docenti ACI, alla loro età, ascoltavano rock progressivo, jazz nelle varianti fusion e free, classica, specie barocca e romantica, e gli albori di musica etnica. Per i docenti ACI era normale ascoltare musica indiana, rock sinfonico con suite di venti minuti, testi complessi, ambivalenti, poesie messe in musica. Anche per non incorrere nelle maglie di una censura più morale che ufficiale, si parlava di temi scabrosi in maniera ellittica, che richiedevano intelligenza e preparazione nell’ascoltatore.
Oggi si ha esattamente il contrario. La musica più ascoltata è la trap e a questa facciamo qui riferimento. I trapper parlano di droga, sesso, disagio, violenza, rapine, soldi. Brevi le canzoni, ritmatissime, espliciti i testi con qualche rima o assonanza a casaccio.
“Ora banconote viola in mezz'ora / Se mi gira il cazzo, lui non suona / Piscio Jack Daniel, mio fratello dentro la tua zona / 'Sti rapper sono tutti quanti, sì, senza parola / Tu hai comprato il Rolex, io una nuova pistola / Da mettere in culo a 'sti mezzi uomini che ora / Parlano di strada, ma l'hanno vista solo sui social / Quando facevo la strada, tu eri ancora a scuola (Piccolo).
Bentley, Baby gang
“Per soddisfare le mie voglie (…) / le fischio ogni volta che passa di qui / vorrei prenderla da dietro come in Assassin's Creed (…) /e io guardo attraverso i suoi vestiti come Clark Kent / più la guardo più ha pensieri spinti / con quella faccia, / a letto mi uccide come in Basic Instinct (…) / si sporca col gelato e si pulisce con la lingua (…) se oggi o nel futuro ti avrò baby lo giuro (…) / al tuo compleanno ti regalerò un paio di tacchi alti / il più possibile così non scappi”. Nei guai, Emis Killa.
“Mettiti davanti che poi sbocchi ad ogni curva / Hai un cazzo come il niente, mischiato con il nulla / Una botta di culo che non arriva mai / Io non ho nulla tenente, sono nullatenente / Ho il cazzo duro come il suo spalla-agente / (…) Tu pensa alla coca, alla droga, alla topa / Mentre ci facciamo ridere in faccia da mezz'Europa (…) / Ti do mezza busta se mi fai un mezzo busto / Te la do tutta se ammazzi Barbara D'Urso (…) / Siamo incazzati di brutto, non ci vanno giù queste puttanate / fanculo, io manco vado a votare, Fedez non va a votare”.
Blasfemia, Fedez.
“Sei spudorata e cerchi chi ti tenga a bada / (…) Togliti le scarpe, schiaffi sulle chiappe, / (…) Io e te nello specchio mi spacchi sto sotto / Con gli skit sul tuo click urlo XXX, / Sputo sulla pussy come sugli scarsi, / E dopo la schiaccio come Agassi (…) Cash sotto i materassi, se ci sali sopra sono cazzi, Lascia a casa le amiche cozze / Fatti offrire due botte, / Porta solo le amiche zozze, / Vieni a farti dare due botte, (…) / Ma bella non ti ho mai vista / e quindi ti schiaccio dentro al Motel, / Boom Boom il rumore che faccio / quando ti sculaccio e ti sfondo il ****, (…) Serve una mazza e scalpello oppure il mio uccello/ Per arrivare lì in fondo, per abbatterla, /(…). / Io lego al muro queste schiave poi butto la chiave, / Le lascio al buio imbavagliate, non le sento urlare, / Mi chiedono di fargli male, che possa esagerare / Che nella vita tutto si deve provare. / Stai così come piace a me”. Xxx, part 2 Hardcore, Guè Pequeno
“Chiamo un’altra Bitch, perché la mia Bitch è lesbica / Uso droga in pubblico, ’sti cazzi se lo pubblica /
Go, go, metto soldi nella banca / Parlo col direttore e dopo con Vallanzasca / Go, go, dieci chili di bamba /
Lei li porta in grembo come un figlio nella pancia / Bad Bitch, vuole solo chi / C'ha il cash”. 3uphon, Sfera Ebbasta
“Non ti ci sta in bocca, devo togliere le palle / Spingo seicento cavalli sulla tangenziale / Piede sul pedale, c'ho Milano sulle spalle / Ho insegnato a farlo a tutti questi ragazzini”. Momenti no, Sfera Ebbasta
Potremmo continuare a lungo, ma ormai l’universo è già circoscritto, non c’è altro.. Chiunque può cantare queste canzoni perché non è richiesta la minima tecnica vocale, chiunque può scrivere questi testi perché non è richiesta la minima conoscenza delle parole, chiunque può suonare questi pezzi perché non è richiesta neanche la più elementare tecnica della musica. Farci un video sopra è cosa che ormai anche un ragazzino di prima media è in grado di comporre e postare su Youtube.
L’influenza delle canzoni ascoltate sulla vita dei ragazzi
Si può immaginare che i ragazzi che hanno questi miti siano o diventino poi tutti delinquenti. Gli esperti dell’ACI non possono sapere cosa loro fanno nella vita privata. Certamente, a tanta mitologia non corrisponde una corrispondenza nelle scelte. Si ha una vera e propria dissociazione tra musica e testi da un lato e quel che vivono dall’altro. La maggiore difesa delle canzoni di Fedez & Co si è avuta proprio in concomitanza con le manifestazioni per Giulia Cecchettin. Specie le ragazze sono andate volentieri a manifestare per Giulia e per la parità di diritti uomo/donna. Manifestare per la parità di genere e contro ogni forma di violenza è argomento totalmente scollegato dalla violenza e dalla subordinazione esaltati in questi testi.
C’è da porsi la domanda come questo sia possibile, e le risposte sono diverse. Quelle fornite dalle interessate sono: le canzoni sono belle, sono vere, sono vive, sono allegre, si possono cantare in compagnia, ci sfoghiamo a cantarle, non sono vere (il contrario di quanto appena detto), esprimono la nostra sofferenza (sempre il contrario) siamo ragazzi di oggi etc. Le differenze al riguardo emergono in quanto a sesso, età, tipo di scuola frequentata.
Il momento più critico degli adolescenti pare essere la terza superiore (la quarta per i licei, eccezion fatta per il liceo artistico, più precoce); superata questa, il fascino delle droghe e dello sballo sembra essere parzialmente rientrato. Le canzoni trap invitano a vivere disperatamente il presente, e anche i soldi sono visti come “pochi, maledetti e subito”, anzi “molti, maledetti e subito”. In un universo privo di riti di passaggio, cioè di evoluzione e senso del futuro, in cui ogni scelta sembra rigorosamente reversibile, i soldi devono essere arraffati subito, in ogni maniera, e con quelli mostrare il Rolex o la macchinona.
L’argomento per ACI più importante sarebbe capire se queste parole inneggianti a guide spericolate producono reali effetti sulla guida, ma questo non è facilmente dimostrabile.
Quel che manca, nelle conversazioni avute, è la concatenazione tra gli atti, gli eventi, il rapporto causa-effetto, il senso di responsabilità, il delirio di onnipotenza che sta dietro alle idee e sentimenti di ragazzi che per ogni verso sono per questa società competitiva “sfigatissimi”. Non si capisce a quell’età che la vita non è reversibile, che il tempo non torna mai indietro. Manca del tutto il senso di responsabilità, e questo, parlando di educazione stradale, produce effetti disastrosi. Gli atti sono attimi scollegati gli uni dagli altri: come non ricordare l’esperienza profetica delle ricerche sulla vita liquida di Zigmunt Bauman?
L’influenza delle canzoni ascoltate sulla scrittura
I ragazzi, conseguentemente alla completa scissione di quel che ascoltano e la loro vita solo parzialmente investita dallo stile delle canzoni, quando si trovano a scrivere si posizionano in maniere assai divergenti.
Certamente, per potere suffragare queste ipotesi occorrerebbe un lavoro di anni con i docenti di italiano e, probabilmente, con tutta quella miriade di referenti di singoli argomenti che spesso arbitrariamente si sovrappongono tra loro. L’educazione stradale, come detto all’inizio, è talmente interdisciplinare da essere accoppiata a tematiche e docenti diversissimi. Per potere quindi fornire un contributo assai più profondo occorre un lavoro d’intesa con le università e qualche tesi di laurea dedicata a singoli processi educativi da coordinare in un adeguato progetto interdisciplinare a livello di facoltà variamente coinvolte nelle scienze umane. Cosa impossibile da sapere è inoltre se i ragazzi in classe subiscono anche l’influenza della vita descritta dalla musica trap (cioè se scrivono quel che scrivono perché sono già danneggiati dall’uso di alcol e droghe). Ancora tutte da studiare le conseguenze della musica trap alla guida di un mezzo: senz’altro certi testi che inneggiano a correre per strada hanno effetti deleteri, e questo tema interessa l’ACI in maniera particolare.
Allo stato attuale delle nostre ricerche, possiamo comunque già dire che molti testi prodotti (la maggioranza ma non la totalità) sono, coerentemente con i testi musicali presentati:
- slogan e frasi fatte, senza ogni affettività;
- non privi di parolacce, tenute a bada solo da un certo rispetto per gli esperti ACI;
- poverissimi da un punto di vista linguistico;
- infarciti di parole gergali, rigorosamente e ridicolmente in un inglese infantile;
- scritti in maniera difficilmente leggibile, in maiuscolo e con caratteri infantili;
- scritti su fogliolini e striscioline, nonostante avvertimenti contrari;
- ripetitivi come ritornelli di canzone;
- privi di una qualsiasi forma pensata, vista, realizzata;
- basati solo su sé stessi e quel che si vuole fare;
- incapaci di rappresentare una qualsiasi realtà diversa da quella vista;
Conclusioni.
Il mondo degli adolescenti è realmente un mondo a parte che sfugge fatalmente a facili catalogazioni. L’influenza della musica trap nella creatività personale è probabilmente ancora tutta da studiare, se è vero che il fenomeno è in piena crescita e alcuni testi citati hanno solo pochissimi mesi.
I testi legati alla musica trap sono di violenza, ricerca disperata di sesso, soldi, droga e gli studenti ne sono affascinati. Incitano gli studenti con qualche successo (ma con una percentuale sconosciuta) a guidare sotto gli effetti dell’alcol a folle velocità.
Gli studenti si annoiano davanti ai valori di una volta e amano l’ossessione dell’oggi, a qualunque costo.
Gli studenti sanno scrivere in genere poco e male e inoltre molti dei testi prodotti risentono dell’impostazione giovanilistica del mondo della delinquenza trap.
Si ha un palese fenomeno di impoverimento generale delle emozioni e delle modalità di espressione.
La scrittura è asfittica, confusa, già alterata, forse addirittura per motivi neurologici derivanti da alcol e droghe.
Nei casi migliori, non si ha influenza della musica trap sui testi e prevale invece una sia pur generica conoscenza della letteratura italiana.
Il bilancio dell’influenza della cultura trap al momento pare decisamente negativo sulla scrittura dei giovani, anche se la presenza di ritmi, il polilinguismo italiano/napoletano/inglese/francese, una vaga attenzione alle assonanze e altri deboli segnali di elementi formali sarebbero in certi casi da valutare più approfonditamente.
In futuro saranno da studiare, infine, i percorsi di vita (e di conseguenza dei testi) dei cantanti trap, per comprendere le contro-influenze di chi esce dal genere e il significato delle nuove entrate.